giovedì 20 ottobre 2016

Georgia, la patria del vino...



 
Paese salito oggi alla ribalta nel mondo vinicolo, la Georgia è la culla della viticoltura mondiale, dove tutto ebbe origine. Nella cantina dell’istituto vinicolo di Tbilisi è stato infatti ritrovato il seme di uva più antico della storia, vecchio ben 7000 anni.

Dopo un percorso storico travagliato che - a causa delle varie invasioni, dell’impero sovietico e delle campagne contro l’alcol di Michail Gorbaciov - ha visto la viticoltura espandersi e contrarsi a fasi alternate, oggi il paese conta una superficie vitata di 70 mila ettari in totale, suddivisa in diverse regioni.

A nord-est, ai piedi del Caucaso, si trova la regione Kachétie, dove il clima moderato permette una produzione abbondante, che rappresenta circa il 70% del totale annuale. Al centro della Georgia si trova Kartli: qui le uve si sono adattate al clima caldo e secco. Al confine occidentale si trova l’Imeretie, regione protetta dai venti, mentre alla frontiera nord, a Ratscha-Letschchumi, prevalgono i vitigni autoctoni. L’ovest subtropicale produce soprattutto vini dolci per il mercato locale.

Grazie alla lunga tradizione viticola, la Georgia vanta oggi la presenza di ben 500 vitigni, di cui 38 sono autorizzati per la viticoltura. I più importanti sono: rkatsiteli, da cui si ottengono vini bianchi strutturati, secchi e tannici, mtsvane, uva da cui si elaborano vini bianchi con aromi minerali e fruttati, e saperavi, il vitigno per eccellenza per l’elaborazione dei vini rossi, profondi e strutturati, con uno stile simile a quello bordolese.

La particolarità dei vini georgiani è il processo di vinificazione, ancora legato alle tradizioni antiche: le uve sono fermentate senza diraspatura, a grappolo intero, e vengono stoccate in recipienti di argilla chiamati kwevri. I kwevri vengono sotterrati per avviare la fermentazione alcolica, che è preceduta quasi sempre da lunghissime macerazioni sulle bucce. Questo sistema favorisce il processo di ossidazione dei vini, oltre a conferire ai vini georgiani un profilo molto particolare, quasi unico: intenso e ricco, sia nel colore che nelle caratteristiche organolettiche.

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